A Natale spesso si va in giro in cerca di presepi e ricostruzioni originali e innovativi. A Prato, più precisamente in via Convenevole, nella stanza attigua alla sacrestia dell’Oratorio di San Michele (per tutti la chiesa della Misericordia) si trova un presepe straordinario.

Un arco, dove è dipinto un drappeggio, quasi un sipario aperto, ci introduce in una stanza intera, completamente affrescata con un’architettura che richiama alla capanna e scene campestri che fanno da contorno all’arrivo dei Magi.

Nel 1749, Giacinto Fabbroni, pittore pistoiese ma attivo anche a Prato (suo è il refettorio del Convitto Cicognini) affrescò questo ambiente realizzando sulle pareti una scenografia bucolica, popolata di pastori e greggi e sovrastata da angeli con cartigli con scritte tratte dai Vangeli. Sulla sinistra, davanti alla campagna dipinta si trovano, rappresentati da tre sculture realmente vestite, Giuseppe, Maria e Gesù Bambino.

Un presepe unico nel suo genere, che racconta perfettamente il secolo in cui è stato realizzato, il Settecento, dove mischiare pittura e scultura era usuale e frequente, anche se purtroppo pochi di questi esempi sono arrivati a noi. Per fortuna, a Prato ce n’è uno che è una vera sorpresa.

A cura dell’associazione ArteMìa Per maggiori informazioni e per visitare questi luoghi scrivi a: info@artemiaprato.it

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