Il Comune di Prato ha inviato al Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti la richiesta di finanziamento di nuova linea di bus elettrici con cui vuole rivoluzionare il trasporto pubblico cittadino o, meglio, vuole renderlo più efficace, più appetibile per i pratesi che hanno bisogno di muoversi da un capo all'altro della città e anche meno inquinante.
Di fatto, si tratta di una fusione delle linee Arancione e Blu della Lam (e anche della linea 10) che garantisca un collegamento ad alta frequenza (fino a 4') tra la stazione centrale e l'ospedale Santo Stefano, che passi dal centro storico e da altri snodi cruciali come la stazione di Borgonuovo, i parcheggi scambiatori di via Nenni, Questura e piazzale Falcone e Borsellino.
«Non si tratta solo di rendere il servizio di trasporto pubblico più appetibile ed efficiente o di rinnovare la flotta dei bus cittadini - spiega l'assessore alla mobilità Flora Leoni - è proprio un cambio di paradigma articolato attraverso l'uso di bus elettrici, un'infrastruttura di impianti di ricarica e corsie a priorità semaforica. Non ha la portata rivoluzionaria di una tramvia ma sicuramente sarà un passo avanti per la città di Prato».
Il progetto di fattibilità, firmato dai funzionari del Comune Edoardo Bardazzi e Davide Puccianti, stima un costo di realizzazione di circa 11 milioni e 800 mila euro. Spetterà naturalmente al Ministero decidere se e come questo progetto verrà finanziato ma «Ci aspettiamo un parere favorevole, magari con qualche richiesta di integrazione», ammette l'assessore Leoni.
La nuova linea e i suoi obiettivi
L'obiettivo principale della nuova linea è quella di aumentare la frequenza dei bus. Nello specifico portarla da 15 a 7 minuti nelle aree limitrofe ai poli scolastici principali (via Galcianese e via Reggiana) e addirittura abbassarla fino ad ogni 4 minuti per le aree residenziali toccate dal percorso (centro storico e San Paolo), per la stazione centrale e per l'ospedale Santo Stefano. In questo modo, il progetto conta di guadagnare come minimo un 8% in più di passeggeri passando dagli attuali 12mila ai 22mila il giorno. Tutte persone che rinuncerebbero al mezzo di trasporto privato, secondo il Comune.
Questo sono le attuali linee Arancione e Blu della Lam
Questo il progetto della prima linea di bus elettrici
Il percorso della nuova linea - versione testuale
Dalla stazione ferroviaria di Prato Centrale, la linea raggiungerà, attraverso viale Vittorio Veneto, piazza San Marco e viale Piave, il centro storico della città, attraversandolo sulla direttrice Piazza Santa Maria delle Carceri, via San Bonaventura, Piazza San Francesco, via Rinaldesca, via degli Alberti, via Banchelli, via C. Guasti, piazza San Domenico, da dove, poi, raggiungerà, sviluppandosi su due distinte direttrici, l’ospedale cittadino Santo Stefano, attraversando, da un lato, il quartiere di San Paolo, e servendo anche la fermata ferroviaria di Prato Borgonuovo e, dall’altro, servendo il polo sanitario “Giovannini” e l’area del vecchio ospedale “Misericordia e Dolce”, e il polo scolastico di via di Reggiana.
All’ospedale Santo Stefano i due distinti rami della nuova linea saranno riunificati presso un nuovo capolinea, cui saranno attestati nuovi servizi locali di trasporto pubblico per le località vicine, quali, in primis, quelle di Galciana e Maliseti. Nell’attraversamento del centro storico in direzione opposta, ovvero verso la stazione centrale FS e verso la zona est della città, la linea, riunificati i due rami provenienti dall’ospedale cittadino all’altezza della Porta Leone, interesserà via della Misericordia, piazza dell’Ospedale, via Dolce de’ Mazzamuti, Corso Savonarola, Piazza San Domenico, via Convenevole da Prato, via del Vergaio, via della Sirena, piazza Duomo, piazza Filippo Lippi, Canto alle Tre Gore, via Santa Margherita, piazza Mercatale, via San Silvestro e Piazza San Marco.
E Maliseti e Galciana?
"Le variazioni più consistenti derivanti dall’attuazione della nuova linea bus riguardano i servizi da e per le frazioni di Maliseti, servita oggi dalla Lam Blu, e di Galciana, servita oggi dalla Lam Arancio - si legge nel progetto - I passeggeri/giorno censiti sulle suddette due autolinee ammontano, secondo l’ultimo censimento effettuato nell’autunno 2019, a 1290, ripartiti tra 672 sulla Lam Blu e 618 sulla Lam Arancio. Tale ordine di grandezza può essere riassorbito dalla parziale modifica del percorso dell’autolinea 10 - precisa il progetto - che collega le frazioni di Iolo, Tobbiana, Capezzana, Galciana e Maliseti con l’ospedale con frequenza di 30’ per direttrice di marcia; tale frequenza può essere ulteriormente incrementata fino a 20’ inserendo un ulteriore autobus rispetto ai due attualmente in servizio".
Fermate e corsie a priorità semaforica
Per farla funzionare a dovere, la nuova linea elettrica si gioverà di un sistema a priorità semaforica, ovvero di un sistema che permetterà ai bus (22 previsti) di trovare agli incroci (11 quelli previsti in progetto) sempre il semaforo verde in modo da procedere senza intoppi. Per limitare gli intoppi, le corsie preferenziali saranno anche controllateda varchi elettronici "per la rilevazione delle infrazioni". Questi varchi saranno realizzati in corrispondenza degli incroci citati sopra. Il costo complessivo previsto è di circa 630 mila euro.
Poi ci sono le corsie preferenziali, che coprono quasi 9 chilometri dei 38 previsti dal nuovo percorso. Nel progetto è anche inserita la realizzazione di due nuovi tratti stradali che "consentono una notevole semplificazione del percorso" e quindi un risparmio di tempo: il collegamento tra via Scarlatti e l'ospedale (150 metri) e quello tra via Suor Niccolina Infermiera e via dell'Alberaccio (280 metri). Il costo complessivo per la realizzazione dei due nuovi tratti di strada è 1,6 milioni di euro circa.
Il progetto prevede anche la rimodulazione delle fermate. Saranno circa 70 ad una distanza media di non meno di 350 metri l'una dall'altra (la media attuale è di 250 metri) e saranno tutte dotate di display con il tempo di percorrenza dei bus (420 mila euro).
I nuovi bus e gli impianti di ricarica
La voce di spesa maggiore riguarda come è ovvio i bus elettrici, che il progetto stima in numero di 15 (+ 7 di riserva) per un costo complessivo di circa 7 milioni e mezzo comprensivo del costo dell'impianto di ricarica. Le colonnine di ricarica previste saranno soprattutto nel deposito degli automezzi (10) ma due postazioni sono state previste sia alla stazione centrale che all'ospedale Santo Stefano.
Foto anteprima Capautolinee