E’ il 26 Marzo, ci sono 80 mila casi in America e secondo me il peggio deve ancora arrivare perché vedo ancora troppe persone in giro. Due settimane fa, per dire, andavano ancora tutti a sciare.
Si sperava che la globalizzazione avrebbe consentito alle persone di avere una finestra sul mondo per anticipare e reagire meglio a certi eventi, evidentemente non è questo il caso. La superficialità e l’egoismo sono circolate più del buon senso, della solidarietà e dell’empatia. Parlando di superficialità’, Trump ha annunciato di voler riaprire la nazione in tempo per Pasqua a suon di dollari, generando un bel balzo avanti della borsa, cosa che qui conta piu’ della salute pubblica.
Ma la mega ditta ci vuole credere, quindi durante le riunioni giornaliere sull’emergenza con gli altri mini ministri di questo mini stato globale di 6000 persone, siamo passati dai discorsi empatici e preoccupati dei primi giorni, dalla tutela della salute dei dipendenti ai discorsi freddi sulla “recession” e “costs freeze”, per poi pensare già a come reagire, alle “opportunities”. Ricordo quotidianamente a tutti i “colleghi collegati” che il peggio deve arrivare, loro annuiscono educatemente, pensando che sia grullo.
Mi distraggo spesso per controllare il telefono compulsivamente, perché mi aiuta a restare connesso con l'Italia come mai lo sono stato da quando l’ho lasciata nel 2004. Ascolto tutti quelli che stanno costruttivamente facendo fronte all’emergenza, da Biffoni a Conte, ignoro quelli che la stanno strumentalizzando. Parlo un po’ tutti i giorni con i miei e con mio fratello Riccardo, per farsi compagnia e aggiornarsi, perché in realta’ nessuno ha molto piu’ da dirsi dopo settimane in casa.
Le giornate si chiudono tornando in famiglia come dopo un giorno di lavoro vero, facendo il pendolare tra lo studio dove sto chiuso tutto il giorno e il salotto, cambiando i vestiti casual da lavoro con quelli sbracati da casa, guardando le serie in streaming. So che da questa settimana è finalmente arrivato in Italia “The Mandalorian”. Lo rivedro’ con i bambini per poi avere qualcosa di nuovo di cui parlare con Riccardo.
Stay safe, stay healthy
Enrico Soldatini