In post pubblicato all’alba, il presidente della Toscana Enrico Rossi annuncia che si adeguerà alle norme annunciate dal governo stanotte al termine del Cdm con le quali si dà il via libera alla riapertura per tutti gli esercizi commerciali.
“La mia opinione era e resta diversa ma non voglio che la Toscana sia penalizzata rispetto al quadro nazionale di cui comunque tra poco tempo, quando a fine mese la circolazione tra regioni tornerà libera, finirebbe per risentire annullando gli effetti di eventuali interventi a favore di una maggiore sicurezza – ha scritto Rossi – I nostri dati sono migliori rispetto a quelli di tante regioni sia in termini di mortalità sia in termini di diffusione e controllo del contagio.
Pertanto, oggi, appena saremo in possesso delle disposizioni nazionali, adotteremo, allineandoci con esse, le ordinanze regionali in Toscana”.
“Diversamente dalle decisioni, comunicate dal presidente Conte ieri mattina di una ripartenza graduale e di una distanza di due metri per molte attività, ieri sera il governo ha deciso la svolta. O meglio, un vero contrordine – scrive Rossi – La distanza si è ridotta notevolmente, ad un solo metro, e l’elenco delle attività da riaprire si è allungato, praticamente a tutte e subito”.
Il decreto-legge approvato dal Cdm del 15 maggio introduce , da lunedì 18 maggio, la libertà di movimento senza limitazioni nella propria regione e quella interregionale dal 3 giugno con adeguate limitazioni dovute al quadro epidemiologico. Dal 18 maggio possono riaprire le attività economiche, produttive e sociali che “devono svolgersi nel rispetto dei contenuti di protocolli o linee guida, idonei a prevenire o ridurre il rischio di contagio nel settore di riferimento o in ambiti analoghi, adottati dalle regioni o dalla Conferenza delle regioni e delle province autonome, nel rispetto dei principi contenuti nei protocolli o nelle linee guida nazionali”.
“Avrei preferito maggiore cautela – prosegue il presidente della Toscana – ma sono sicuro che anche in questa nuova fase la Toscana riuscirà bene, e comunque meglio di tante altre regioni le quali, con alle spalle un quadro ben più drammatico, hanno fortissimamente voluto che si riaprisse tutto e subito e con il metro corto”.
“Pur nella consapevolezza delle oggettive difficoltà della situazione, l’impressione è che si proceda a colpi di strambate, a cambiamenti repentini: prima chiusure tardive e blande per certe realtà, poi blocchi totali a prescindere da ogni altra valutazione e infine aperture che preannunciano e spingono verso una normalità che purtroppo non esiste ancora. Il mio timore è che così finiamo per lasciare sul campo effetti più pesanti di altri paesi, sia sul piano della salute che su quello economico. Mi auguro sinceramente che non si debba tornare indietro. E che la ripresa delle attività sia realmente anche una ripresa economica. Ma questo è un altro argomento”.
“Restano a tutela generale della salute due elementi fondamentali – conclude Rossi – la nostra consapevolezza di cittadini nell’assumere comportamenti appropriati che evitino quanto più possibile la diffusione dei contagi. La capacità del servizio sanitario regionale di individuare e isolare i casi positivi”.