Ancora una settimana di zona rossa per non ingolfare gli ospedali e poi anche la provincia di Prato potrà tornare in zona arancione.

Precisamente diventerà zona arancione dalle 14.01 di sabato 17 aprile, secondo quanto riportato dalle ordinanze firmate oggi, sabato 10 aprile, dal presidente Eugenio Giani. Da quel momento torneranno in zona arancione anche la Città metropolitana di Firenze, i Comuni di San Miniato, Montopoli in Val d’Arno, Santa Croce sull’Arno, Castelfranco di Sotto,  (in Provincia di Pisa ma compresi nella zona socio sanitaria Valdarno Empolese Valdelsa) e Poggibonsi, San Gimignano, Colle di Val d’Elsa, Casole d’Elsa, Radicondoli (in Provincia di Siena ma compresi nella zona socio sanitaria Alta Valdelsa).

«Di comune accordo con il ministro Speranza e con tutti i sindaci, dopo sei riunioni svoltesi nella tarda serata di ieri per condividere ogni scelta - spiega Giani -  abbiamo deciso di mantenere ancora una settimana in rosso i territori della Provincia di Prato e della Città metropolitana di Firenze, capoluogo compreso. Sono cinque giorni in più ma sono quei cinque giorni che ci servono a non ingolfare gli ospedali».

Quanto alla decisione di mantenere in rosso anche Firenze che pure avrebbe numeri da zona arancione “Si è deciso – prosegue Giani - d’intesa con tutti i sindaci, di mantenere  in rosso anche Firenze per la saturazione di posti letto e terapie intensive negli ospedali della zona e perché fortemente connessa con il resto dell’area metropolitana e con altri territori come empolese-valdelsa o il comprensorio del cuoio, dove l’indice di contagio è ancora un po’ più alto. Una scelta intelligente che consentirà di contenere i contagi e di favorirne la decrescita”.

«Abbiamo voluto così introdurre un elemento di speranza per le attività produttive che – ha spiegato Giani riguardo all'orario d'inizio della zona arancione - tornando in arancione dal pomeriggio di sabato 17,  potranno così pensare ad un fine settimana di riaperture. Credo che questo sarà un sacrificio destinato a dare i suoi frutti e che, con all’accelerazione della campagna vaccinale e all’arrivo di migliori condizioni climatiche porterà a stabilizzare la situazione. Un primo segnale incoraggiante viene già da stamani, con 1.177 nuovi casi contro gli oltre i 1600 di sabato scorso e con timidi segnali di liberazione di terapie intensive».

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