La Diocesi invita a diventare samaritani presentando un fondo di solidarietà per l’emergenza Covid 19 chiamato appunto “Il buon samaritano”, “come segno di vicinanza concreta agli uomini e le donne, lavoratori, disoccupati, genitori e persone sole, che stanno vivendo situazioni di difficoltà economiche dovute alla perdita della propria fonte di reddito familiare in seguito alla crisi sanitaria”, spiega la nota inviata ai giornali.

Per la costituzione del fondo la Diocesi e la Caritas mettono a disposizione 150mila euro – si legge nella nota  – Per ogni famiglia ci sono fino a 1500 euro a fondo perduto che verranno utilizzati per pagare rate del mutuo, affitti, utenze o altre spese che saranno valutate e approvate da una apposita commissione”.

Come funziona

L’obiettivo del fondo “Il Buon Samaritano” è sostenere le persone che si trovano in situazioni di emergenza lavorativa  o abitativa, ma anche per difficoltà legate allo studio o alla salute dovute all’emergenza sanitaria.

Possono accedere al fondo i residenti sul territorio della Diocesi di Prato. Tra i requisiti c’è l’aver perso il lavoro o ridotto le occasioni di impiego dal primo marzo 2020; aver avuto una riduzione del reddito durante la pandemia (ad esempio per la cassa integrazione); non avere entrate familiari superiori a 400 euro al mese a persona; e la disponibilità ad avviare un percorso di accompagnamento con i centri di ascolto Caritas per cercare di uscire dalla situazione di crisi.

Le persone che rientrano nei requisiti sopra elencati possono chiedere il sostegno compilando l’autocertificazione pubblicata sul sito web della Diocesi (diocesiprato.it) e della Caritas diocesana (solidarietacaritasprato.it), con la mediazione del proprio parroco o del referente del centro di ascolto parrocchiale. Una volta inoltrata la domanda agli uffici appositi, il richiedente sarà contattato da un operatore per un iniziale colloquio telefonico e per la raccolta di tutta la documentazione necessaria. La richiesta sarà valutata da una apposita commissione formata dal presidente dell’Associazione Insieme per la Famiglia, da un commercialista, da due operatori del centro di ascolto diocesano, da un tesoriere volontario con esperienza bancaria pluridecennale e da due rappresentanti delle Caritas parrocchiali. Come detto, sono disponibili fino a 1500 euro a richiedente. Non si tratta di un prestito, ma un di un contributo economico a fondo perduto. I soldi non verranno consegnati direttamente a chi ha ottenuto il contributo, ma serviranno a pagare determinate spese inserite nella domanda di accesso al fondo.

Tutti i pratesi sono invitati a farsi samaritani (e già tanti lo hanno fatto donando spontaneamente una offerta alla Caritas e alle parrocchie durante la fase 1 di questa emergenza sanitaria).

È possibile dare un contributo al fondo con un versamento all’iban IT81Y0503421565000000001079 c/o Banco Bpm. Quanto donato è detraibile a fini fiscali. Per informazioni: email segreteria@insiemeperlafamiglia.it; telefono 0574-34047 (Caritas).

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