“La valle onde il Bisenzio si dichina”, la definì Dante nella Divina Commedia. Anche lui era dovuto passare da qui, perché per secoli chi voleva attraversa l’Appennino e raggiungere Bologna, non aveva molte alternative. Proprio da qui si decise anche di far passare la Direttissima, una infrastruttura strategica per i collegamenti ferroviari, che per anni ha unito l’Italia. Adesso tutto è cambiato e alla Val di Bisenzio è rimasta solo la statale 325, sempre più inadeguata alle ambizioni di un territorio che vorrebbe giocare la carta del rilancio. Ogni giorno da Vernio, Vaiano e Cantagallo si contano circa 10 mila spostamenti per lavoro e studio, diretti verso Prato. Un numero enorme per una strada che ha una sola corsia per senso di marcia: basta un piccolo incidente per creare lunghe code e a volte il viaggio per Prato può diventare interminabile. Chi può sceglie di spostarsi in treno, ma sono momenti duri: termineranno tra tre anni i cantieri sulla linea Bologna - Prato, per il completamento del corridoio europeo Scandinavia-Mediterraneo. Lavori necessari per adeguare la linea agli standard previsti dalla Ue per il traffico merci, oltre a riqualificare e potenziare l'intera infrastruttura per il servizio passeggeri. Un periodo di difficoltà che alla fine dovrebbe portare all’adeguamento per i treni merci anche della stazione di Vaiano, ma che adesso si somma alle difficoltà legate ai cantieri lungo la Statale Regionale 325. Sarà necessario attendere tutto il 2020 perché sia portato a termine l’adeguamento della strada tra Vaiano e Cantagallo e questo alla fine sarà utile a rendere il traffico più fluido, ma il problema fondamentale resta: la statale è per la maggioranza del suo percorso a una sola corsia per senso di marcia e soprattutto è l’unica strada che collega la vallata, non esiste viabilità alternativa. Per questo un gruppo di imprenditori ha deciso di muoversi e proporre una soluzione che può apparire fantasiosa ma che secondo loro sarebbe facilmente realizzabile.
«Vogliamo che venga creata un’uscita autostradale per Vaiano - racconta Sauro Guerri, titolare della vaianese Progetto Lana, tra i promotori dell’iniziativa - Cambierebbe in maniera drastica le prospettive del territorio: sembra una soluzione impraticabile, ma in realtà sono sufficienti 4 km di galleria. Abbiamo già parlato con diverse forze politiche bipartisan di questa proposta e ci è stato promesso un aiuto». Ci sono territori che grazie all’uscita autostradale hanno davvero registrato un forte sviluppo: ad esempio l’uscita di Badia lungo la variante di valico dell’autostrada del Sole ha dato a quella zona un’appetibilità che prima non aveva. «La 325 non è in grado di essere un’arteria di collegamento - continua Guerri - Vengono fatti continuamente nuovi interventi, ma dobbiamo anche tenere conto che abbiamo a che fare con una zona che ha un forte rischio per il dissesto idrogeologico, soprattutto lungo le coste. Continuare a intervenire a oltranza può essere pericoloso. Dobbiamo trovare nuove modalità di collegamento».
Non propongono l’uscita autostradale, ma stanno agendo nella direzione di creare nuovi sbocchi alla 325 anche i sindaci della vallata: un nuovo collegamento più diretto tra Vaiano e Barberino di Mugello, sembrerebbe la soluzione individuata. Lì c’è anche l’autostrada e quindi potrebbe essere una soluzione capace di rimettere tutta la vallata al centro dei giochi e degli interessi di chi vuole fare impresa. Negli anni sono stati prodotti alcuni studi di fattibilità che proponevano percorsi diversi: adesso i sindaci si sono impegnati a riprenderli in mano, ad analizzarli e a trovare una soluzione. Ma per adesso resta la 325 l’unica strada per uscire dalla Val di Bisenzio. Proprio come ai tempi di Dante.