All'indomani dell'accordo tra Governo e Regioni per le riaperture delle attività commerciali dal prossimo 18 maggio, il presidente Enrico Rossi frena gli entusiasmi prima con un post su Facebook e poi con una comunicazione ufficiale.

"Molti mi chiedono quando toccherà a bar, ristoranti, parrucchieri ed estetisti. Per quel che riguarda la Toscana prima di fare annunci attendo le linee guida del governo - scriveva stamani (12 maggio) su Facebook - E intanto, oltre che discutere del quando aprire è essenziale mettersi d'accordo sul come aprire in sicurezza".

“Stiamo aspettando le linee guida nazionali e i provvedimenti del governo che ci daranno la possibilità di assumerci la responsabilità di aprire più di quanto sia stato finora consentito a livello nazionale", si legge nella nota inviata ai giornali nel pomeriggio.

"Tuttavia, l’accordo di ieri sulla data del 18 maggio è un buon accordo perché consente di aprire gradualmente e di rispondere alle legittime esigenze che ci sono e non solo del settore del commercio al dettaglio - prosegue la nota -  Il 18 maggio è una data fondamentale per capire il primo impatto che le riaperture fatte fino a oggi hanno avuto sulla diffusione del contagio. I 15 giorni di intervallo ci consentiranno di valutare gli effetti prodotti dal movimento delle persone. Bisogna continuare a monitorare e, quindi, a fare molti test, che vuol dire tracciare il percorso dell’epidemia e invitare le persone a stare in quarantena e in isolamento, qualora risultassero positive ricostruendo subito il quadro dei contatti stretti”.

Un accordo salutato come una vittoria dal sindaco di Prato Matteo Biffoni, che in una nota inviata ai giornali dice che "Da lunedì 18 la città potrà ripartire con l'apertura anche di ristoranti, parrucchieri e centri estetici. Abbiamo lavorato con serietà, senza sbraitare, costruendo un percorso con le categorie economiche e, attraverso l'Anci, in pressing sul Governo. I primi risultati sono arrivati, adesso servono velocemente risorse nazionali per far sì che questa ripartenza sia vera".

Ma l'idea che da lunedì mattina possa riaprire tutto sembra lontana dalle idee del governatore Rossi. “Aprire tutto, ora e subito – ribadisce infatti nella nota - non è pensabile. Ci vuole prudenza e senso di responsabilità. La ripresa sarà necessariamente difficile, lenta. Mi auguro che dal governo arrivino la liquidità e sia emanato il dl rilancio. Alcune attività produttive sono state comunque già consentite, ma per esempio sono ferme perché non hanno ancora una domanda. Monitoreremo il tutto e valuteremo il da farsi. Le persone continuano ad avere paura. Ripartire con una certa gradualità è un sentimento comune. La ripresa non sarà veloce. Bisogna evitare il rischio di tornare indietro. Sarebbe un disastro se un giorno la Toscana dovesse tornare sui propri passi dopo aver riaperto alcune attività. Sarebbe un impatto economico e anche psicologico difficilmente sostenibile. Ci vuole ponderazione, prudenza e allo stesso tempo assunzione di responsabilità che spetta al potere politico e io sono pronto ad assumermi la responsabilità in quanto presidente della Regione Toscana”.

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