Regionali 2020: come si vota in Toscana
Così come nel resto d'Italia, anche in Toscana va a votare sempre meno gente. Dal 1970 i toscani hanno votato dieci volte per le elezioni regionali. Fino al 2000 gli elettori sono stati chiamati alle urne per eleggere il solo Consiglio regionale, dal 2005 direttamente anche il presidente della giunta.
Nel 1990 l'affluenza è scesa per la prima volta sotto il 90% e ha continuato a scendere fino al 2015 quando, per la prima volta nella storia, l'affluenza è crollata addirittura sotto il 50%, fermandosi al 48,28%.
Per le prossime elezioni regionali gli aventi diritto sono quasi tre milioni, 2 milioni e 985 mila gli elettori. Sono 626 in meno rispetto al 2015: 1 milione e 438.038 uomini e 1 milione e 547.077 donne (Rilevazione del 5 settembre).
Il voto
Si voterà domenica 20 settembre dalle 7 alle 23 ma anche lunedì 21 dalle 7 alle 15. Lo scrutinio si svolgerà nel pomeriggio del lunedì.
Cosa serve per votare. A votare occorrerà presentarsi con un documento di identità e la tessera elettorale. Se smarrita, un duplicato può essere richiesto in Comune. Gli uffici elettorali di ciascun comune saranno per questo aperti anche domenica. Sarà naturalmente necessario presentarsi nella sezione elettorale protetti da una mascherina.
Una scheda ma si possono esprimere due voti
Ci sarà una sola scheda, di colore arancione, ma due sono i voti: uno per il presidente, l'altro per una delle liste e dunque per la composizione della futura assemblea regionale. Due voti che possono essere anche disgiunti.
Sulla scheda i simboli sono incolonnati sulla sinistra e, a fianco, è indicato il candidato presidente collegato, il cui nome, in caso di coalizione, si trova all’interno di un rettangolo ampio corrispondente alle liste che lo sostengono. Accanto ad ogni simbolo si trova sulla scheda l’elenco dei candidati consiglieri della circoscrizione con una casella a fianco da contrassegnare per indicare la preferenza. Di circoscrizioni ce ne sono tredici in tutta la Toscana: quattro per la città metropolitana fiorentina e una per ciascuna altra provincia.
Il voto disgiunto. Il voto ad una lista automaticamente si trasferisce al candidato presidente. Se invece un elettore indica solo il candidato presidente, il voto non andrà a nessuno dei partiti o dei movimenti che lo sostengono. E' possibile anche votare il candidato presidente di uno schieramento e un partito di una diversa coalizione (il cosiddetto "voto disgiunto"). Lo si può fare indicando anche uno o due aspiranti consiglieri.
Se si decide per due preferenze, allora devono essere una per una donna e l'altra per un uomo. C'è la possibilità di votare per uno o due candidati consiglieri di una stessa lista anziché su elenchi bloccati. Tutti i nomi dei candidati sono riportati sulla scheda e basterà spuntare la casella accanto. Nel caso un elettore esprima due preferenze, una dovrà riguardare un candidato uomo e l'altra una candidata donna (o viceversa) , naturalmente tutti e due sempre della medesima lista. Nel caso di assenza di alternanza di genere la seconda preferenza in ordina di lista sarà annullata. Con oltre tre nomi indicati tutti i voti di preferenza saranno annullati. I consiglieri eventualmente nominati assessori dovranno dimettersi e saranno sostituiti dai primi non eletti.
Il ballottaggio
Si vota con la possibilità di un turno di ballottaggio, da svolgersi a distanza di due settimane. Ma a differenza della regola che riguarda le elezioni comunali, dove la soglia sotto cui si ricorre al ballottaggio è il 50 per cento più uno dei votanti, nel caso delle regionali toscani l’eventualità si concretizzerà solo se nessun candidato presidente raccoglierà almeno il 40 per cento dei voti validi.
Al ballottaggio si presentano i due candidati più votati. Tra il primo e il secondo turno non sono ammessi ulteriori collegamenti tra le liste: le coalizioni rimangono invariate.
Come si compone il consiglio regionale
Assieme al presidente della Regione, i toscani eleggeranno anche i consiglieri che andranno a comporre la futura assemblea regionale: quaranta in tutto (quarantuno con il presidente della giunta che ne fa parte integrante), lo stesso numero del 2015, quindici in meno rispetto al 2010 e ben venticinque in meno rispetto al 2005. Per la coalizione vincente è previsto un premio di maggioranza, variabile: su quaranta seggi, non potrà averne meno di 23 (ma non più di 26).
Soglia di sbarramento. Potranno sperare di avere un rappresentante in consiglio regionale solo le liste che raccolgono più del 5% dei consensi in tutta la regione o, se parte di una coalizione e la stessa ha superato il 10 per cento, se hanno raccolto più del 3 per cento del consenso elettorale. Il calcolo della soglia si effettua sul totale dei voti validi alle liste e non su quello ai candidati presidenti.
Premio di maggioranza
Se il presidente eletto ottiene più del 45% dei voti, la coalizione che lo sostiene avrà diritto ad almeno 24 seggi (il 60 per cento dei quaranta in palio) ma non potrà andare oltre 26.
Se il presidente eletto raccoglie tra il 40% e il 45% dei voti, la coalizione che lo sostiene avrà diritto da 23 a 26 seggi: se non li ha raccolti con i voti, le saranno assegnati con il premio di maggioranza.
Se nessun candidato ottiene almeno il 40 per cento al primo turno (e si andrà al ballottaggio), 23 saranno i seggi assegnati alla coalizione del candidato vincente. In questo modo il presidente eletto potrà sempre contare su una maggioranza sufficiente per governare.
Almeno 14 seggi per la minoranza. La legge toscana garantisce in ogni caso anche l’opposizione: alle minoranze sono riservate complessivamente almeno 14 seggi. Per questo nel caso una coalizione raccolga più del 65 per cento dei consensi, i consiglieri assegnati non potranno essere più di 26.
Un consigliere (almeno) per ogni circoscrizione. C’è un ulteriore paletto. Ognuna delle tredici circoscrizioni ha diritto a vedere eletto nel futuro Consiglio regionale almeno un consigliere, in modo da essere rappresentata.
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