A domani ci pensiamo domani
Mi tuffo dal soppalco e rimbalzo sul pavimento per poi buttarmi dalla finestra e rimbalzare nella corte come una palla da biliardo; ecco che sono fermo sui miei piedi e apro gli occhi.
Sono sveglio e butto un occhio alla sveglia che mi ricorda che sono le 4 e 05. Comincio a girarmi piano per non svegliare la mia compagna di vita: una volta, due, tre, quattro……Prendo gli occhiali e scendo dal soppalco, sono sudato!
Un passaggio in bagno.
Non sto male, sono calmo ma sveglio.
Dicono che la televisione aiuta il sonno e, comunque sia, in questi giorni potete chiedermi della vita dei salmoni dell’Alaska o dei monsoni in India. E’ bello viaggiare, mi dico, e vengo assorbito da mille pensieri di dove sono stato, cosa ho visto, con chi e tutto quello che mi ha dato la conoscenza di persone e cose.
Piano piano arriva l’alba e sento i primi rumori dalla strada. Non li conosco bene per cui mi affaccio e scopro che ci sono le operazioni di pulizia e raccolta dei rifiuti del centro storico.
Ammiro, specialmente in questo periodo, le persone che lavorano per noi, per la comunità. Lavoro!
E io? E il mio lavoro? E domani? Faccio fatica a pensare come potrà essere il mio lavoro domani.
Io progetto, realizzo e allestisco spazi per mostre, fiere e arredamenti in genere. Sono posti che vengono frequentati da uomini e donne che arrivano da tutto il mondo.
E domani?
No, ora no, restiamo calmi, ci pensiamo dopo, mi dico, perché ora devo pensare a stare bene: prima di tutto la salute.
Ed ecco che è giorno. Crollo sul divano e mi addormento, finalmente, per un’ora ancora.
Mi alzo, colazione e comincia la giornata “in casa”.
Il tempo lo riesco ad occupare splendidamente. Mi piace cucinare e trovo rilassante specialmente il rapporto che ho con le verdure di ogni genere. Sapete, ho imparato che non si butta via niente. Nelle telefonate giornaliere con la mia mamma 92enne, autonoma in casa a Firenze, ci diciamo cosa prepariamo. Lei mi parla di come era in tempo di guerra e che tutto questo che succede ora è diverso e “figlio mio, pensa un po', mi tocca vivere anche questo!”.
Un’oretta di esercizio fisico mi può far bene penso, e lo faccio. Poi passo le ore suonando, chattando con gli amici della band e penso a mille progetti, al nostro futuro e questo mi fa bene. Mi fa sperare! Mi sento bene.
Dopo la lettura serale arriva il sonno e penso che domani dormo, giuro domani me la dormo!
Roberto-Bobo Miscali